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Sandro Pertini

L'idea di socialismo

 

Loris Fortuna

 

Pietro Nenni

 

 

 

 

 

 

Open.: basta attuare l’art.49 della Costituzione

Le commissioni di inchiesta non servono, si smetta di fare melina e, se si vuole affrontare seriamente il problema del finanziamento della politica, prima di tutto bisogna dare attuazione all’articolo 49 della Costituzione, definendo le regole interne dei partiti e dei movimenti e la loro gestione democratica.

Certo, ci saranno la Lega e il M5s che con la loro gestione opaca avranno qualche difficoltà a dare attuazione a queste regole ma altrimenti non si esce da questa situazione molto grigia.

Ogni soggetto che interagisce con la politica se non definito da regole chiare può dar luogo a false interpretazioni e a interventi a gamba tesa di altri soggetti deputati al controllo. Una vera democrazia ha bisogno di regole certe, finanziamenti trasparenti e possibilità di controlli puntuali e non arbitrari. Alla radice, però, di quanto è accaduto, accade e probabilmente accadrà c’è stata la frettolosa abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, certamente dovuto a una gestione non accettabile delle risorse pubbliche, ma irresponsabilmente cancellato, per una visione demagogica e populistica del problema con grande danno per la democrazia e per l’autonomia delle forze pubbliche.”

28/11/2019

Enrico Buemi

Gli strateghi

Spiace dirlo, ma le maggiori responsabilità per l’attuale drammatica situazione, che ci porterà con tutta probabilità ad una clamorosa vittoria di Salvini e della destra, sono del Partito Democratico. Delle sue arroganze, della sua subalternità alle élites nazionali e internazionali, dei suoi errori.

Tra questi non ultimo quello di imporre una legge elettorale insulsa, senza capo nè coda, fatta solo per lucrare qualche seggio in più e per poter nominare dall’alto tutti i parlamentari, dal primo all’ultimo.

Dovremo ora ringraziare questi geni della strategia, in primis Renzi e Rosato, se la destra conquisterà quasi tutti i 348 collegi uninominali. E dovranno riflettere anche i pentastellati, che dopo aver attaccato con inaudita violenza il Rosatellum quando fu approvato, non hanno mosso un’unghia del mignolo per cambiarla.

10/08/2019

Gerardo Labellarte

Pericolo democratico

La discriminante oggi, in Italia e nel mondo, é tra coloro che intendono difendere e rafforzare la democrazia, in Occidente con una politica di integrazione europea fondata sul rilancio dello sviluppo e della cooperazione col terzo mondo, e tra chi punta alla cosiddetta democrazia illiberale, fondata sul monopolio del potere di un capo, sul depotenziamento di tutti gli organi di controllo e dei poteri costituzionali, sul ritorno al nazionalismo, e sul protezionismo.

Putin, Trump, Bolsonaro, Orban, Salvini da un lato, le forze democratiche e riformiste dall’altro. In Italia torna l’urgenza di creare un largo schieramento repubblicano (da Berlusconi alla sinistra) che possa fronteggiare con un leader nuovo e credibile questo nuovo grave pericolo italiano. Non é il fascismo è il nuovo regime illiberale, quello che si fonda sull’odio dei diversi (Bolsonaro dice “mio figlio meglio morto che gay”), sulla costruzione dei nuovi muri (Trump col Messico, Orban col sud), su un nuovo assetto che punti, in Italia, nel nuovo parlamento, a eleggere un presidente della Repubblica e una Corte costituzionale a misura dell’esecutivo. E’ un grave pericolo democratico, questo sì.

9/08/2019

Mauro Del Bue

La chiara posizione del Pd.

Zingaretti chiede che il gruppo esca dall’Aula. Il gruppo rimane in Aula e presenta una mozione di forte critica al governo e favorevole alla Tav. Poi la Lega chiede per votare a favore di togliere gli attacchi al governo e il Gruppo Pd obbedisce. Non vogliono andare al voto, forse. Zingaretti dichiara subito che Conte si deve presentare dimissionario da Mattarella. E dunque esplicita il contrario. Da stropicciarsi gli occhi...

8/08/2019

Mauro Del Bue

La coda di paglia

La destra ha una coda di paglia lunga come la Via della Seta se di fronte alle accuse di fondi dalla Russia deve rispolverare la questione dei soldi al PCI.

E nemmeno i socialisti si devono prestare a questa operazione: spostare l'attenzione da questioni attuali e dirimenti in cambio di un pugno di ovvietà storiche.

I finanziamenti illeciti del PCI (che "non sta a sinistra, sta ad Est" cit.) erano ovvia espressione del progetto comunista che vedeva nell'Unione Sovietica il modello al quale annettere l'Italia.

Il legame tra la Lega e Putin, che deve essere verificato, a quale progetto risponde? Qualcuno teme l'abbandono della NATO. Ma allora il legame con Bannon, Trump e la destra americana? Per me può star pur tranquillo Zingaretti, che il Governo parla ancora inglese!

C'è sicuramente dell'altro; e chissà se gli elettori di Salvini sanno che progetto politico hanno votato, tanto quanto lo sapevano all'epoca i comunisti.

13/07/2019

Enrico Maria Pedrelli

Caso Diciotti

Inutile la giunta e il voto, tanto il risultato era sconato

Fin dall'inizio del mio ingresso nella giunta per le elezioni e le immunità avevo sostenuto, visti i comportamenti nelle giunte precedenti e anche in aula, la sua inutilità dato che le decisioni non sono mai state, neanche sulla questione riguardante Salvini, prese su dati di fatto e norme di legge ma bensì per pura convenienza. Era scontato il responso della giunta e dell'aula perché dal punto di vista politico non era processabile il collega Ministro di maggioranza con un ruolo cosi determinate per i destini del Governo.

Gli acerrimi sostenitori dell'applicazione della legge Severino nei confronti di Silvio Berlusconi erano assolutamente consapevoli che il responso positivo della giunta e dell'aula nei confronti di Berlusconi, ovvero la sua decadenza, avrebbe provocato alla caduta del Governo Letta: per questo erano così intransigenti.

In quell'occasione il M5s con i suoi rappresentanti in giunta e in aula sostennero la necessità di decisioni immediate senza attendere la decisione della Corte d'Appello di Milano. Quindi la tesi dell'uno vale uno, della legge prima di tutto e dello Stato di diritto a prescindere dalle convenienze politiche, oggi non vale più per il M5S perché rimanere al Governo per gestire il potere è l'elemento che ispira i comportamenti di questi che volevano rivoltare le istituzioni democratiche come un calzino.

20/3/2019

Enrico Buemi
"Sui diritti dei cittadini, necessaria chiarezza normativa e obiettivi precisi, la ricerca di compromessi al ribasso non aiuta".
Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi. 
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"Sui diritti dei cittadini, necessaria chiarezza normativa e obiettivi precisi, la ricerca di compromessi al ribasso non aiuta".
Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi. 
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Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi. 
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Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi. 
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Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi. 
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Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi.
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Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi.
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"Tagliare i parlamentari? Una bestemmia". Nasce a Torino il comitato per il "no" al referendum

Domenica 23 un flash mob in piazza Castello in vista della consultazione del 29 marzo

(19/02/2020)

Votare no al referendum del 29 marzo è una medaglia al valor civile

Nessuna forza politica ha il coraggio di battersi contro il taglio dei parlamentari, la riforma populista e popolare che chiude la campagna contro la casta e avvicina l’obiettivo dei grillini di smantellare la democrazia rappresentativa.

(19/02/2020)

A 20 anni dalla morte cade il “dipietrismo” e la verità si fa strada

L’interesse raccolto da film, libri, dibattiti su Bettino Craxi a vent’anni dalla morte dimostra che la narrazione giustizialista, dopo due decenni, è in grave crisi

(19/01/2020)

No al Governaccio

Da anni non dico come la penso sulle scelte immediate, perché non faccio politica attiva. Adesso lo dico, per la straordinaria gravità della situazione e perché mi sembra assolutamente evidente la strada da imboccare. Ha ragione (come quasi sempre) Mauro Del Bue: non dobbiamo appoggiare “il governaccio“.

(29/08/2019)

Rino Formica: «È l’ultima chiamata prima della guerra civile. Ora il Presidente parli»

Intervista a Rino Formica

L’ex ministro socialista: «Assistiamo alla decomposizione delle istituzioni, nel decreto sicurezza si accetta la fine del ruolo di Palazzo Chigi. I leader politici sono screditati. Solo un’autorità morale e politica può mobilitare la calma forza democratica dell’opinione pubblica. Lo strumento c’è, è il messaggio del Colle alle camere»

 (9/8/2019)

Crisi dei partiti

Intini: “Peggiorare per non perire”

I partiti sono stati il principale cemento della società italiana e la loro distruzione ne ha fatto perciò precipitare il degrado.

In una fase transitoria, bisogna prendere atto che non esistono più politica, destra e sinistra, regole e razionalità democratica. 5 Stelle e Lega non sono “populisti“. Chiamiamo le cose con il loro nome: sono antidemocratici. (29/7/2019)

Vince il governo degli utili idioti

Intervista a Rino Formica

Da Salvatore Formica, detto Rino, barese, dottore commercialista, 92 anni portati con implacabile intelligenza, una giovanile militanza trotskista che gli ha lasciato una propensione al pensiero "dissacrante", una vita da socialista autonomista. Compagno e amico di Bettino Craxi, protagonista dei governi degli anni ’80 non aspettatevi risposte schiacciate sul presente, o rinchiuse in ambiti ristretti anche se gli chiedete un commento su fatti di scottante attualità. Formica ama sempre partire da lontano, convinto che una politica che non sia consapevole del contesto geopolitico che la sovrasta diventi, per parafrasare la sua definizione di una pletorica assemblea socialista negli anni ’80, affare da «nani e ballerine». (28/7/2019)

Franceschinerie

Dario Franceschini dovrebbe essere un leader in calando. Ha perso le elezioni nell’uninominale ferrarese, ha perso il suo comune, Ferrara, per la prima volta conquistato dal centro-destra. Invece insiste e pontifica. La sua intervista al Corriere è un mosaico di democristianerie. Dice e non dice. Propone e smentisce. (23/7/2019)

La ricchezza dei migranti tenuta nascosta

Matteo Salvini passerà alla storia come il ministro dell'immigrazione clandestina. Ci apprestiamo a superare il record nel numero di immigrati irregolari presenti sul nostro territorio. Saranno oltre 700.000 nel 2020. Non erano mai stati così tanti. E questo nonostante il flusso di rifugiati e richiedenti asilo sia da tempo tornato ai livelli precedenti la crisi del 2015 quando un milione di persone si riversarono sulle coste europee fuggendo dai conflitti in Siria, Iraq e Afghanistan. (6/7/2019)

Salvare una vita o rispettare le leggi?

I diritti umani sono materia nostra. Soprattutto nostra, roba da socialisti liberali. Da gente che si é battuta per l’uguaglianza di tutti gli uomini e per la loro libertà. Viviamo in un’epoca in cui i valori di fondo paiono scomparsi o per lo meno assopiti. (5/7/2019)

Dall’Europa il modello di un nuovo centrosinistra

Del socialismo riformista, liberale e umanitario questa Italia ne ha sempre avvertito il bisogno, anche nel tempo che viviamo, in cui le destre radicali e il populismo indiscriminato hanno preso il sopravvento rispetto all’idea di un Paese che si fonda sui valori dell’inclusione e del merito.

Enzo Maraio  - Segretario Nazionale del Partito Socialista Italiano - Huffingtonpost.it - 25 giugno 2019

Essere antifascisti è impedire ai neofascisti di manifestare

Il discorso di Sandro Pertini a Genova nel 1960

Gente del popolo, partigiani e lavoratori, genovesi di tutte le classi sociali. Le autorità romane sono particolarmente interessate e impegnate a trovare coloro che esse ritengono i sobillatori, gli iniziatori, i capi di queste manifestazioni di antifascismo. Ma non fa bisogno che quelle autorità si affannino molto: ve lo dirò io, signori, chi sono i nostri sobillatori: eccoli qui, eccoli accanto alla nostra bandiera: sono i fucilati del Turchino, della Benedicta, dell’Olivetta e di Cravasco, sono i torturati della casa dello Studente che risuona ancora delle urla strazianti delle vittime, delle grida e delle risate sadiche dei torturatori. 23 maggio 2019

Ora basta ipocrisie: lo scandalo al CSM non è un problema di mele marce

 

Ma chi sono i diversi? I silenzi di Bonafede sull’Anm, il tentativo furbetto di trovare capri espiatori in politica. Parla l’ex Guardasigilli Claudio Martelli su Il Foglio del 18 giugno 2019 (20/6/2019)

 

Perché gli ignoranti pensano sempre di aver ragione?

La scienza l’ha spiegato con l’effetto Dunning-Kruger

(24/5/2019)

Con il decreto Salvini 5 mila nuovi clandestini in Piemonte

Effetti perversi di una legge che lungi dal garantire maggiore sicurezza aumenterà situazioni di illegalità e problemi sociali. L'assessore Cerutti invita a evitare "strumentalizzazioni" ma la Regione sta valutando il ricorso alla Consulta (5/1/2019)

Pietro Nenni, il ricordo di Rino Formica

Era il 2 giugno 1960, festa della Repubblica. Si era nel pieno della crisi del Governo Tambroni e Nenni convocò il Comitato centrale del Partito per offrire alla DC una soluzione democratica ai rischi di una drammatica involuzione politica. (4/1/2019)

La razza a Cinque stelle

L’odio dei Cinque stelle, che ha perso perfino l’acido sarcasmo di Grillo, é divenuto più serio, studiato, altezzoso. L’unica cosa che accomuna costoro a Salvini é infatti l’odio per i migranti e, anche se nella Lega pare più attenuato, quello per gli ex parlamentari. (1/1/2019)

 

 

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