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Essere socialisti sul caso Berlusconi

Da una parte i berlusconeros e dall’altra gli antiberlusconeros… roba da peronisti e komeinisti!
Ma è proprio questo lo scenario politico italiano? Forse si, purtroppo, anche se i socialisti, in quanto tali, non possono avere nulla a che fare con questa concezione degenerata della politica.
La posizione assunta dal componente socialista nell’ambito della famigerata giunta senatoriale (chiamata a decidere sulla decadenza dal Senato del leader politico dell’attuale primo partito italiano) fa discutere, certo, perché non rientra nello schema oggi dominante.
Ma qualunque vero laico non può non condividerla ed apprezzarla.
Essere socialista è anche questo: essere garantisti (in primis con gli avversari), essere laici (quindi, senza pregiudizi), essere autonomisti (indipendenti e liberi).
Per non parlare della “giustizia politica”: la storia dell’Italia è zeppa di casi di giustizia politica intesa come l’uso politico della giustizia, vale a dire, utilizzare strumentalmente e in modo parziale (anche con eccessi persecutori, pensiamo al caso Craxi) le cause penali per combattere e, se possibile, eliminare un avversario.
Non confondiamo il caso Craxi con il caso Berlusconi, in ogni modo, ricordo che Berlusconi (mai votato da chi scrive!) è stato condannato anche quale editore di testata televisiva rea di aver trasmesso in violazione di legge alcuni stralci di intercettazioni telefoniche (Consorte-Fassino): tutto questo nello stesso Paese in cui da oltre venti anni, i mass media, ci stanno coprendo di pubblicazioni di intercettazioni in oggettiva violazione di legge.
In una fase politica assai critica e di sostanziale immobilismo, si scorge qualche significativo segnale riformista, a cominciare dai referendum sulla giustizia nel solco di quella “giustizia giusta” che fu largamente suffragata dal popolo nel 1987 per poi essere neutralizzata da una legge volutamente inadeguata.
Che dire: la legge è uguale per tutti, ma solo a corrente alternata tale indiscutibile principio viene fatto valere!

Mauro Gradi

Pubblicato su L'Avanti della domenica mercoledì 18 settembre 2013

 

 

 

 

 

 

 

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