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A proposito della procedura di infrazione europea carico dell'Italia sulla responsabilità civile dei magistratiIl PSI solo nella battaglia parlamentare per la responsabilita civile dei magistratiEnrico BuemiIn Italia si è preferito mantenere una difesa corporativa della magistratura a un livello giuridicamente insostenibile con il risultato che il Paese fronteggia ora un'ennesima messa in mora da parte degli organismi europei. In questa legislatura il Partito socialista italiano s'è fatto carico per primo, e finora da solo di dare adempimento alle due sentenze della Corte di Lussemburgo, del 2006 e del 2011, in tema di responsabilità per le decisioni degli organi giurisdizionali italiani in contrasto con il diritto dell’Unione europea. Non più tardi di un mese fa ho presentato in Aula l'emendamento 81.1 al "decreto del fare"che avrebbe obbligato i giudici di Cassazione, che avessero rifiutato di inviare a Lussemburgo la causa, nonostante l'accordo del Procuratore generale con la parte privata , a risponderne civilmente, in caso di sentenza contenente una violazione manifesta del diritto dell'Unione europea. Nel 2006 fu proprio un caso di mancato accoglimento della richiesta di rinvio pregiudiziale a Lussemburgo, quello che produsse la prima condanna dell'Italia la questione andava risolta allora, mentre non lo fu neppure dopo la nuova condanna, subita dal nostro Paese nel 2011. Il PSI non si sottrarrà all'obbligo di offrire nuovamente , in occasione del disegno di legge sulla responsabilità disciplinare dei magistrati, una soluzione, nell'interesse del Paese e dell'affermazione dello Stato di diritto. Il Corpo elettorale, se di nuovo deluso, potrebbe tagliare il nodo gordiano della difesa corporativa della Magistratura, alla fine, con lo strumento referendario attivato dai Radicali. (25 settembre 2013) |
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