Per colpa di Alitalia Torino adesso rischia l’isolamento
Interrogazione di tredici senatori al ministro Lupi: «Basta cancellare rotte per il Sud e per l’Europa»Torino è isolata e la colpa è dell’Alitalia. Questa la sintesi estrema di una interrogazione di tredici senatori piemontesi guidati da Stefano Esposito che dopo la battaglia per l’Authority e la Tav ora ha iniziato una crociata in difesa dell’aeroporto. L’interrogazione porta anche le firme di Buemi, Chiti, Dirindin, Favero, Ferrara, Fissore, Fornaro, Lepri, Manassero, Marino, e Zanoni ed è indirizzata al ministro dei Trasporti. La domanda rivolta a Lupi che in quell’aeroporto dovrebbe atterrare almeno quando arriverà a Torino per la festa del Pd è semplice: è giusto che la terza città italiana per valori economici subisca un simile trattamento da parte della compagnia di bandiera? Il problema è noto e drammatico: Caselle - pur rimessa a nuovo per le Olimpiadi del 2006 - perde passeggeri in misura nettamente superiore a tutti gli altri scali di grandi città e anche numero di voli. E non solo è difficilissimo partire per mete europee, o peggio extraeuropee, ma anche in Italia sta diventando difficile volare. L’interrogazione ricorda che l’Alitalia ha chiuso le quattro rotte internazionali aperte nel 2009 e cita in particolare il volo per Amsterdam che consentiva una coincidenza con Detroit «di interesse strategico per il gruppo Fiat». Ma non basta: sono stati chiusi collegamenti con Alghero e ridotti quelli con Napoli, Bari, Lamezia Terme, Palermo. A ottobre cesserà il volo diretto per Reggio Calabria e dal 27 di quel mese il volo per Roma sarà alle 7,15 - attualmente era alle 6,20 - «rendendo così impossibile l’arrivo in centro a Roma prima delle 9,30» mentre Alitalia ha mantenuto voli su Roma che arrivano entro le 8 di mattina da Milano, Genova, Venezia, Catania e Palermo. Tutto questo mentre Torino è penalizzata nei voli per Roma, Napoli, Catania, Cagliari dalla diminuzione o cessazione dei voli operati da Blu-Express o Meridiana «attualmente in regime di licenza provvisoria da parte dell’Enac». Articolo di Marina Cassi pubblicato su La Stampa del 14 agosto 2013 |
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