Responsabile

 

Enrico Buemi

 

 

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Scuola pubblica al centro del programma

 

Partiti per una nuova avventura, ora, INSIEME, abbiamo il dovere di presentare agli italiani un programma che sia all’altezza della prospettiva che PSI, Verdi e Area Civica che fa riferimento a Romano Prodi, si sono dati. Una prospettiva che va oltre il semplice orizzonte temporale rappresentato dalle elezioni del 4 marzo.
Di sinistra, progressisti e coerenti, è importante che dal programma emerga chiaramente la nostra propensione alla protezione del lavoro dignitoso, dei diritti civili, della corretta ed efficace amministrazione dei territori, del rispetto delle risorse che i territori offrono, della redistribuzione della ricchezza e quindi dell’offerta di pari opportunità a tutti i cittadini.
A proposito di pari opportunità, la scuola pubblica è certamente lo strumento più efficace che lo Stato possiede per permettere ad ogni cittadino di poter esprime al meglio le proprie aspirazioni.

 

Da sempre il PSI ha sostenuto e sosterrà la scuola pubblica. Questo deve essere ben chiaro agli italiani e quindi agli elettori.
Non possiamo negare che l’istituzione scolastica stia vivendo uno dei momenti peggiori dalla nascita della nostra Repubblica.

Nonostante la potenza degli articoli 3, 33 e 34 della nostra Costituzione, la scuola non riesce più a svolgere, pur non scemando l’impegno stoico di docenti e del personale scolastico, il compito assegnatole di “ascensore sociale”.
INSIEME dobbiamo ascoltare il mondo della scuola e impegnare la prossima legislatura a rendere di nuovo efficace la nostra scuola pubblica.
Rivedere i percorsi di alternanza scuola-lavoro, rendendoli efficaci occasioni di approccio dei giovani al mondo del lavoro e eliminandoli dai percorsi liceali che sono pensati per dare occasioni di studio e non di lavoro.

 

Rivedere i percorsi CLIL, troppo spesso più utili ad indebolire le altre discipline più che a rafforzare la conoscenza della lingua inglese.
Ridimensionare le prove INVALSI, oggi semplicistico ma devastante strumento di valutazione degli istituti scolastici.
Sburocratizzare la professione docente e far tornare la scuola pubblica un luogo di dibattito costruttivo e paritario.
Restituire dignità all’insegnamento disciplinare e ai programmi scolastici, subordinati negli ultimi anni ad una retorica delle competenze (da sempre insegnate nei nostri istituti scolastici) che di fatto è servita unicamente ad indebolire le conoscenze dei nostri giovani.
Adeguare gli stipendi del personale scolastico al livello di responsabilità che esso da sempre ricopre.

Rivedere il percorso di formazione, accesso e carriera, sanando ed eliminando per sempre le differenze esistenti oggi tra docenti e offrendo ai docenti un percorso lavorativo in grado di valorizzare realmente i meriti. Nella scuola pubblica non può esserci competizione ma l’impegno deve scaturire dalla consapevolezza delle proprie responsabilità. Valorizzare il merito non può avvenire con un banale premio in denaro bensì attraverso la volontaria assunzione di responsabilità nella didattica, nell’organizzazione e nella gestione degli istituti.
Restano pochi giorni ancora per definire il nostro programma dunque, ma pochi giorni che potrebbero fare la differenza per il futuro della nostra lista e degli italiani.

Articolo di Luca Fantò, responsabile scuola del PSI, pubblicato su Avanti! l'8 gennaio 2018

(10 gennaio 2018)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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