Ricordo di Enrico Buemidi Bobo Craxi Enrico Buemi lo conobbi negli anni 90 inoltrati assieme a Giusy la Ganga partecipava alle riunioni semi-clandestine per cercare di tenere assieme i socialisti che non avevano aderito alla “gioiosa macchina da guerra”; Mi parve subito un uomo garbato, pieno di buon senso come sono spesso i piemontesi. La Ganga mi raccontó della sua precedente esperienza nel PCI fu amministratore locale e si avvicinò al partito negli anni nei quali l’area migliorista aveva maturato una definitiva scelta socialista. Dava l’impressione di essere un “veterano” nonostante non fosse cresciuto politicamente nelle file del socialismo torinese. Ebbe una grande sintonia con ciò che restava del partito e si legó a Ugo Intini che seguí nel primo tentativo di costituente socialista che sfoció nella creazione della formazione Socialisti Democratici Italiani a sinistra. Lo ritrovai in Parlamento, nella stessa fila di banchi seppur in formazioni diverse, in realtà eravamo un corpo unico temporaneamente separati. Successivamente fu Segretario del Psi unito nel Piemonte che girammo sovente nelle campagne amministrative in lungo ed in largo. Deputato inappuntabile fu un Senatore eccellente qualche legislatura più tardi. Avevamo suggerito di accettare il 16º posto della lista del Pd con i quali facemmo un accordo, sapevamo che Marino che lo precedeva sarebbe andato a fare il Sindaco di Roma, Enrico stava organizzando assieme a Boselli l’API di Rutelli, fece marcia indietro e fu la sua fortuna elettorale; ci fu riconoscente. Stimavamo Enrico, prendeva spesso la parola, non alzava la voce, era determinato ma sempre assertivo, viveva del suo e non aveva bisogno della politica per sopravvivere ma manteneva una inclinazione all’impegno civile che profuse innanzitutto nelle battaglie per una Giustizia più Giusta in Parlamento dove si conquistó la stima del fronte garantista e il rispetto degli avversari. Collocatosi negli ultimi anni in posizione piuttosto critica mantenne un rapporto vivo con i compagni più anziani del partito. Ho appreso della notizia attraverso un messaggio di un compagno torinese. Sapeva che Enrico aveva stima per me e per mio padre Bettino seppur non avesse mai conosciuto. Io l’ho sempre considerato un compagno della nostra comunità. La sua dipartita tragica mi riempie di dolore, é veramente un destino tragico quella della nostra dolente comunità. Non posso che continuare a ripetere di rimanere uniti, di guardare avanti e di mantenere fede ai nostri ideali. Anche nel ricordo di Enrico Buemi. Tratto da Facebook |
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