Disagi e disservizi del tribunale di IvreaInterrogazione del sen. Buemi
Al Tribunale manca la segnaletica e ci sono
problemi che possono determinare disorientamento
nell’utenza «ritardi e difetti di coordinamento». Tutte
cose che, secondo il senatore Enrico Buemi, socialista
eletto nella lista del Pd «potrebbero pregiudicare, in
alcuni casi, proprio quell’obiettivo di recupero di
efficienza e razionalità che la riforma intende
perseguire». Per questo, il senatore Buemi ha presentato
un’interrogazione al ministro della Giustizia. La
questione è semplice, il senatore chiede quali
iniziative urgenti si intendano adottare per «ovviare
concretamente a tali situazioni di scarsa efficienza
nella gestione quotidiana che provocano disagi alla
stessa attività giudiziaria ordinaria e determinano
risultati contrari a quelli che si vorrebbero
salvaguardare». L’antefatto è noto. Da settembre le spese
obbligatorie previste per il funzionamento della
giustizia sono passate dai Comuni al ministero e tocca
quindi a quest’ultimo occuparsi delle attività fino ad
agosto a carico (e a cura) degli enti locali. Dovrebbe
essere operativa una conferenza permanente, composta da
capi degli uffici e dirigenti amministrativi e
presieduta e convocata dal presidente della Corte di
appello o (dove non sia capoluogo di distretto)
presidente del Tribunale». Osserva Buemi: «Probabilmente la commissione non ha ancora piena operatività perché a nuovo palazzo di giustizia di Ivrea emergono diverse problematiche». Tra l’altro, una parte di questi problemi deriva dal passaggio di competenze da Comune a ministero e, dall’altra, dalle dimensioni del Tribunale di Ivrea, con un bacino di utenza di 570mila cittadini e l’incorporazione delle sedi distaccate del tribunale di Torino, Chivasso e Ciriè. Tra l’altro, Buemi ricorda che una sua mozione del 2013 chiedeva che i Comuni della sezione di Chivasso afferissero al Tribunale di Torino e non Ivrea. 28 settembre 2015
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