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Enrico Buemi

 

 

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Socialisti e radicali

Una storia di appuntamenti mancati. O meglio storia di appuntamenti cui i socialisti si sono regolarmente presentati, quando sollecitati a partecipare ad iniziative radicali; mentre non è mai avvenuto il contrario.
Noi c'eravamo quando si trattava di varare la legge sul divorzio ( Fortuna non era un gigante isolato; era un esponente del Psi). C'eravamo nel respingere i tentativi di mediazione per evitare il referendum e nel garantirne il successo. C'eravamo all'appuntamento dell'aborto. Due conquiste che seguendo la narrazione pannelliana erano da ascrivere al solo Pr. C'eravamo nel batterci contro la legge Reale e contro l'ergastolo. C'eravamo in tutti i referendum della seconda metà degli anni ottanta.
Per altro verso, quando abbiamo avuto bisogno dell'appoggio dei radicali non l'abbiamo mai trovato.
Avevamo discusso assieme ( ma si trattava, allora, del partito radicale ante Pannella) e concordato il programma economico che doveva essere alla base del centro sinistra riformatore; ma quando si è trattato di difenderlo concretamente dall'assalto della Dc non abbiamo trovato nessun appoggio; anzi siamo stati oggetto di disprezzo e di condanna.
Molti anni dopo, abbiamo visto l'entusiastico appoggio dei radicali al referendum sulla preferenza unica e a quelli successive che avrebbero demolito il sistema della prima repubblica; mentre i nostri parlamentari che affollavano i riti mattutini di Pannella in cerca di un rifugio contro la tempesta sono stati, al dunque, totalmente abbandonati.
Per chiudere l'esperienza del 2006-2008: un accordo, per la prima volta, non dettato da altri e/o dalla difesa di interessi contingenti; e, due anni dopo, i radicali inseriti nelle liste del Pd mentre a noi veniva negato l'apparentamento.
Questo per ricordare gli abbandoni espliciti. Perché non è colpa di nessuno ma del destino cinico e baro se nel 1999 il boom della lista Bonino soffocò sul nascere l'unico tentativo serio di protagonismo socialista ( elezioni europee) e se l'assenza e/o la presenza autonoma di un'altra lista Bonino pregiudicherà il raggiungimento del quorum della lista Insieme.
Ora, questi mancati appuntamenti non sono casuali e nemmeno frutto di antisocialismo. Sono nel Dna del partito pannelliano: un partito laico sì ma anche ispirato ad una visione del mondo e della politica propria di una setta religiosa. "Una visione in cui i partiti come partecipi del sistema sono, in linea di principio, destinati alla dannazione; salvo ad essere, singolarmente e provvisoriamente redenti dall'appoggio alle esigenze e alle campagne dei radicali.
Questa piega si è accentuata con l'avvento della seconda repubblica; dove la presenza del maggioritario e delle sue discipline ha indubbiamente limitato il protagonismo radicale, spingendolo progressivamente verso la condizione di specie protetta.
Una condizione simile a quella dei socialisti. Con la differenza che i socialisti hanno subito questa condizione in modo passivo e subalterno: non specie protetta ma aspirante tale. Mentre i radicali l'hanno interpretata con allegra protervia: "se siamo specie protetta è perché meritiamo di esserlo per i meriti che abbiamo acquisito nel corso del tempo. Perciò dovete sostenere le nostre campagne, garantire il funzionamento delle nostre istituzioni e, all'occorrenza, darvi carico o del nostro accesso al parlamento o dei mezzi necessari per arrivarci con le nostre forze". Pretendere, in queste condizioni, che i radicali si preoccupino per altre specie a rischio di estinzione, come la nostra, è pura illusione.

Alberto Benzoni 5 gennaio 2018

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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