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Enrico Buemi

 

 

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Siamo diventati intolleranti.
Salvini e Di Maio imprenditori della paura

 

L'ex ministro e leader radicale intervistata su La Repubblica. "Ma - assicura - la colpa non è dell'Unione Europea"

"Nella guerriglia per gli sgomberi a Roma abbiamo perso tutti: la politica, il paese, i migranti stessi". Emma Bonino, ex ministro degli Esteri e leader radicale, soprattutto denuncia "gli imprenditori della paura, da Salvini a Di Maio e non solo".

Bonino, la guerriglia a Roma per lo sgombero del palazzo occupato dai profughi si poteva evitare?

"Mi pare di avere capito dalle dichiarazioni del ministro Minniti che si eviteranno d'ora in poi. E questo è di per sé un giudizio chiaro".

 

Le sembra una autocritica?

"Una ammissione netta che non è questa la strada. Penso che in quell'episodio dello sgombero a Roma, come in molti altri, anche se di diverso genere, stiamo perdendo tutti. La politica, il paese, i migranti stessi. Il senso dei diritti e dei doveri per tutti. Una politica rigorosa di integrazione può aiutare anche la sicurezza".

Il parroco pistoiese minacciato da Forza Nuova per avere regalato una giornata di piscina a un gruppo di profughi. Barricate per non ospitare un gruppetto di minori non accompagnati. Gli italiani sono diventati razzisti?

"In parte. Ma certamente sono intolleranti verso chiunque sia altro e diverso. In particolare se povero. Si veda il cartello contro l'handicappato nel centro commerciale di Carugate nel milanese, che nulla ha a che vedere con i colori della pelle, eppure coperto di insulti comunque".

L'emergenza migranti provoca paura, amplificata dal timore che i terroristi islamici arrivino sui barconi?

"Veramente abbiamo visto all'opera dei veri imprenditori della paura, da Salvini a Di Maio e non solo. Eppure se apriamo le pagine di cronaca abbiamo liste lunghissime di atti criminali e violenti, specie contro le donne, compiuti da italiani "bianchi". Per non aggiungere che la stragrande maggioranza di terroristi abitano e vivono da noi".

Sono diminuiti gli sbarchi. La strategia di Minniti funziona?

 

"È evidente che meno ne scappano più ne rimangono nei lager libici. L'avevo detto già alla convention di Renzi al Lingotto: attenti, più ne tappiamo in Libia più aumenterà il numero delle persone sottoposte a torture, ricatti, stupri, cosa che sta avvenendo, testimoniata da reportage non solo italiani, ma internazionali e dalle Nazioni Unite. Senza dimenticare che a parte i centri visitabili e gestiti dal Dipartimento del governo libico, ce ne sono decine, in particolare a sud della Libia, affidati alle milizie. Terribili e senza testimoni. Il ministro Minniti nella conferenza stampa di Ferragosto ha detto che questo è il suo "assillo", usando un eufemismo, perché tutti sono a conoscenza della situazione e bisogna ammetterlo per onestà intellettuale".

La tregua dei flussi ha un prezzo?

"Il prezzo è drammatico e lo pagano "loro", quelli tappati in Libia. Ma lontani dagli occhi, lontani dal cuore. Noi continuiamo a fare finta di non sapere, magari nella speranza che arrivi l'Unhcr o le Ong umanitarie a tentare di alleviare questi drammi indicibili".

Ong finite sotto inchiesta. C'è stato un eccesso di disinvoltura da parte di alcune?

"Non so, c'è una sola inchiesta aperta dalla Procura di Trapani. Comunque in quelle stesse Ong così vituperate recentemente, si spera. Ma succede sempre così, quando la politica annaspa, si chiamano gli umanitari. Lo so bene per esperienza da commissaria europea. Ricordo che nella crisi dei Grandi Laghi a metà degli anni Novanta, con due milioni di profughi ruandesi, la comunità internazionale pretendeva che fossero gli umanitari, medici, infermieri a disarmare a mani nude i rifugiati armati. Ma lo stesso è successo in Afghanistan, Iraq, attualmente nello Yemen, per non dimenticare Srebrenica".

L'Europa è sempre la grande assente?

"Sono gli stati membri ad essere non solo assenti ma decisamente contrari a una politica estera comune, oltre che a una politica di integrazione comune. Ognuno per sé. Quindi inutile e falso prendersela con Bruxelles. Che pure quando fa proposte - come la ricollocazione di 160 mila rifugiati in due anni - non le attua nessun paese".

Cosa andrebbe fatto?

"Nella campagna "Ero straniero" di Radicali, Arci, Acli, Centro Astalli e molti altri, abbiamo una serie di proposte nella legge di iniziativa popolare. Perché dipende solo da noi. Tanto più che il nostro declino demografico ha bisogno di nuovi arrivi ovviamente

Intervista di Giovanna Casadio pubblicata su La Repubblica il 27 agosto 2017

(28/8/2017)

 

 

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