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Intervista ad Enrico Buemi sull'audizione di Monsignor Antonio Mennini nella Commissione parlamentare di inchiesta sul terrorismo e sull'uccisione di Aldo Moro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sandro Pertini

L'idea di socialismo

 

Loris Fortuna

 

Pietro Nenni

 

 

 

 

 

 

 

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Molestie sessuali. Pisani: La sentenza di Palermo è surreale e grottesca

Est modus in rebus.. quando e' troppo ..

La Boschi al governo vice Gentiloni è una scelta che offende l'intelligenza di chi l' ha nominata . Un suicidio politico. Ma anche la riproposizione di un personaggio divisivo e perdente nel referendum che ha bocciato a stragrande maggioranza la riforma che porta il suo nome. In questo senso anche una provocazione.

Il suo riapparire in circolazione contraddice anche le sue ripetute promesse di lasciare la politica in caso di vittoria del no e disvela la strumentalità del presunto passo indietro del suo dominus padrone (del governo) Matteo Renzi.

Deus amentat quos vult perdere ...

la Fedeli all'istruzione è poi una comica finale che offende la scuola e i suoi addetti, considerandone la assoluta estemporaneità ed estraneità al mondo della scuola . Politichese puro di tono castale che si richiude in se stesso.

L'unica nota "lieta" apparente è il giuramento di costoro sulla Costituzione del 48 che i medesimi intendevano stravolgere. Ironia del destino o eterogenesi dei fini da ancien regime.. ci mancano le brioches di Maria Antonietta ..

12/12/2016

Antonio Caputo

(10/12/2016)

Intervista di radio radicale a Enrico Buemi

È ora di finirla di applicare costituzioni inesistenti

Senatore Buemi, dopo il risultato referendario secondo lei che deve fare il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e che cosa pensa del fatto che bisogna, con una procedura rapidissima, approvare qui in senato a mo' di fotocopia la legge di bilancio?

Io credo che gli italiani hanno confermato la Costituzione vigente che prevede una procedura ben precisa. È ora di finirla di applicare costituzioni inesistenti facendo finta che la Costituzione scritta non esista.

Di fronte a una situazione di questo genere sei il Presidente del Consiglio è  dimissionario si apre la procedura parlamentare e le verifiche le fa il Capo dello Stato rispetto alle prospettive, forzatura in una direzione o in un' altra non servono assolutamente a niente.

Ovviamente ci sono i problemi del Paese, c’è la legge di bilancio che deve essere approvata, c'è anche il problema delle banche e che è molto importante e c'è il problema del decreto sul terremoto che deve essere approvato dall' altra Camera.

Quindi noi dobbiamo responsabilmente affrontare questa questione sapendo che però che il sistema bicamerale ed è stato confermato e quindi non si possono accettare in bianco i provvedimenti che sono stati approvati dall' altra Camera. (6/12/2016)

La sinistra dei Parioli

Al referendum il SI vince tra i cittadini di mezza età, straperde tra i giovani. Vince nelle regioni e nelle città più ricche, perde in quelle in difficoltà. A Roma, come già alle comunali, vince ai Parioli e perde in tutte le periferie, anche in quelle storicamente "rosse".

Ma per gli attuali dirigenti del PD tutto ciò non costituisce argomento centrale di riflessione. A loro sembra normale che un partito di sinistra sia votato prevalentemente da anziani e benestanti e non abbia la fiducia dei deboli. Non ci riflettono su. Preferiscono prendersela con Grillo, o Salvini, o D'Alema. O con i cittadini che non capiscono. Dicono che ripartiranno dal 40%. Auguri.

6/12/2016

Gerardo Labellarte

Io voto no affinché il futuro dell'Italia, con questa riforma costituzionale, non sia peggiore del passato e del presente, che è da tempo peggiore del passato. (1/12/2016)

 

 

La pace

La pace si organizza con la cooperazione, la collaborazione, il negoziato, e non con la spericolata globalizzazione forzata. Ogni nazione ha una sua identità, una sua storia, un ruolo geopolitico cui non può rinunciare. Più nazioni possono associarsi, mediante trattati per perseguire fini comuni, economici, cosiali, culturali, politici, ambientali.

Cancellare il ruolo delle nazioni significa offendere un diritto dei popoli e creare le basi per lo svuotamento, la disintegrazione, secondo processi imprevedibili, delle più ampie unità che si vogliono costruire.

Dietro la cosiddetta longa manus della globalizzazione si avverte il respiro di nuovi imperialismi, sofisticati e violenti, di natura essenzialmente finanziaria e militare.

Bettino Craxi

Il castigo divino

Sostiene un teologo (un teologo?) a Radio Maria che i terremoti sono stati causati dalle unioni civili. Certe leggende, e certi irresponsabili, non muoiono mai. Nel 1542, dopo un forte sisma in Mugello, il granduca aumentò le pene per i sodomiti. Anche loro erano stati considerati la causa della tragedia. E io pensavo che la scienza avesse fatto passi da gigante. Che ingenuo...

8/11/2016

Riccardo Nencini

"Sui diritti dei cittadini, necessaria chiarezza normativa e obiettivi precisi, la ricerca di compromessi al ribasso non aiuta".
Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi. 
- See more at: http://www.partitosocialista.it/index.php/component/k2/unioni-civili-buemi-la-ricerca-di-compromessi-non-aiuta#sthash.Xbgl9rjl.dpuf
"Sui diritti dei cittadini, necessaria chiarezza normativa e obiettivi precisi, la ricerca di compromessi al ribasso non aiuta".
Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi. 
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"Sui diritti dei cittadini, necessaria chiarezza normativa e obiettivi precisi, la ricerca di compromessi al ribasso non aiuta".
Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi. 
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Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi. 
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Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi. 
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Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi.
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Così ha dichiarato  Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia al senato, a margine della seduta in cui procede l'esame degli emendamenti presentati al Ddl Cirinnà sulle unioni civili. "E' evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma nei riflessi sulla finanza pubblica che ne deriverebbero, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato - ha commentato Buemi - ma ciò non toglie che l'Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia", ha aggiunto il senatore socialista. "Inoltre, rende difficile il confronto l'ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini", ha concluso Buemi.
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Così i giornalisti fecero i killer della prima Repubblica

La grande alleanza tra media e pm affondò un intero sistema politico

I principali giornali italiani avevano costituito un “pool”, rinunciando a quell’elemento decisivo, storicamente, nella vita dei giornali e del giornalismo, che è la competizione e la concorrenza. Quattro giornali firmarono un patto di ferro: “Il Corriere della Sera”, “La Stampa”, “L’Unità” e “La “Repubblica”.  (Piero Sansonetti - 30/12/2016)

Da anticraxiano vi dico: gli dobbiamo qualcosa

Il 19 gennaio del 2000 moriva esule in Tunisia. Lo hanno fatto passare per un brigante ma era uno statista.
Fu abbattuto da Mani Pulite: era rimasto l’unico a difendere l’autonomia della politica.
Da allora la politica ha perso autonomia. (Piero Sansonetti - 30/12/2016)

Appendino si rintana sotto le toghe

L'idea di convocare tavoli con la Procura e sottoporre preventivamente ai magistrati atti e decisioni rivela carenza di cultura amministrativa. Buemi: "I giudici non sono consulenti". Mittone: "Una furbata impraticabile". (21/12/2016)

Ok, abbiamo scherzato: ridateci i partiti e i politici di professione

Venticinque anni di tecnici e di dilettanti, di movimenti e partiti liquidi sono sufficienti. Una moratoria per riavere un po' di sano professionismo, anche in politica. (18/12/2016)

Disastri romani

In sei mesi, oltre a dimissioni, conflitti, provvedimenti giudiziari, non si hanno notizie di particolari iniziative per risolvere i problemi romani. Le uniche due decisioni riguardano il no alle Olimpiadi, unico caso al mondo di una città che rifiuta i giochi e con essi corposi finanziamenti pubblici e privati e il dissenso, che ancora non pare trasformato in diniego, al nuovo stadio della Roma

16/12/2016

Mauro Del Bue

Intervista a Carlo Nordio

A noi magistrati la politica va vietata

Chi entra in Parlamento o nelle giunte fa un danno a tutti gli altri colleghi, dice il procuratore aggiunto di Venezia. Che accusa: «Alcuni pm hanno fatto il gran salto spinti da un complesso di superiorità» (4/12/2016)

La sinistra vince solo se è globale

La politica con la P maiuscola consiste nella paziente ricerca di punti di equilibrio, alleanze e minimi comuni denominatori. Chi per primo ha definito “inciuci” queste virtù della politica è stato Di Pietro. E non ha fatto precisamente la fine dello statista.

Nel contesto di un sistema elettorale proporzionale, che escluda la “roulette russa ”, l’area della razionalità politica si deve unire sino a che è in tempo, contrastando frontalmente (e non cavalcando) la retorica populista comune a Grillo e Salvini. Lo richiede la straordinaria gravità della situazione italiana. (Ugo Intini - 25/11/2016)

Intervista a Rino Formica

Renzi? Pensa che il mondo cominci da lui

È il ‘vecchio peggiore’ che fa a meno dei suoi avversari. Se vincesse il sì ogni maggioranza si farebbe la propria Costituzione

Si è fatta strada l’idea che la politica non è più la traduzione pratica di una visione ideale di un modo di pensare, ma la personalizzazione di chi offre una soluzione politica secondo cui il mondo cominci da lui. (15/11/2016)

Bernie Sanders e la rivoluzione socialista: da qui la spinta al cambiamento

Il movimento di migliaia e migliaia di giovani che sono stati e stanno tuttora al fianco di Sanders, potrebbe prendere piede pure in Europa e in Italia. (15/11/2016)

Tre volte No alla riforma Renzi-Boschi

Intervista con Luigi Ferrajoli

Magistrato, professore universitario, allievo di Norberto Bobbio e teorico del garantismo e della democrazia costituzionale di fama internazionale, Luigi Ferrajoli, 76 anni, è il giurista italiano che ha espresso la bocciatura più dura e radicale della legge costituzionale che sarà sottoposta a referendum confermativo il prossimo 4 dicembre. (11/11/2016)

Linciaggi alla convention

Se questo è il futuro …

Nuovo il caso di un partito che convoca i suoi fedeli – non la sua maggioranza – e in un crescendo oratorio da caccia alle streghe li eccita, li fomenta, li aizza contro gli assenti rappresentanti della minoranza interna. (10/11/2016  - Claudio Martelli)

Il falso mito della navetta

Ping pong tra Camera e Senato solo per una legge su cinque

Per i sostenitori del sì l'approvazione dei testi legislativi sarebbe ritardata dalla staffetta fra i due rami del Parlamento. Ma finora solo il 20 per cento dei provvedimenti ha richiesto più di due letture. E se si considerano quelli del governo la percentuale scende ulteriormente. (8/11/2016)

Il Bicameralismo imperfetto

Finisce o non finisce il Bicameralismo “perfetto” con il ddl Boschi-Renzi-Verdini? Non finisce, lo hanno trasformato in “imperfetto”!  (5/11/2016)

 

 

 

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