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Non fidatevi, i Cinque stelle sono un pericoloRaccontare il Movimento 5 Stelle attraverso pezzi di “colore” è molto facile ed è ciò che a loro interessa per distogliere l’attenzione sugli obiettivi veri che hanno e far concentrare il dibattito su false questioni. Proviamo a mettere il ragionamento su altre basi. In primo luogo va ricordato che questo movimento di contestazione ha molti anni di vita ma non ha raggiunto alcun risultato. Dovunque si sia cimentato col governo ha fallito. In secondo luogo questo movimento non ha portato gente nuova nella politica, con bagaglio di esperienze socialmente interessanti. Di Battista, Di Maio e Raggi non sono figli della sofferenza sociale ma bamboccioni iper-protetti. Il carattere popolare del movimento, infine, lo si definisce politicamente. A destra e a sinistra i movimenti di massa sono sempre di popolo. Ciò che decide la collocazione non è la sociologia ma la politica. Questo movimento è fatto da un popolo che assume come proprie tutte le idee più reazionarie che sono in campo: la battagli anti-scientifica contro i vaccini, il rifiuto degli immigrati, ad esempio. La guida politica di questo movimento è nelle mani di
due società che usano la politica per espandersi e che
fanno riferimento al blog di Grillo e agli strumenti
mediatici della Casaleggio. Il controllo sui militanti e
sui loro rappresentanti è ferreo e mai visto prima
d’ora. Qui c’è, come scrive giustamente Claudio Cerasa
sul “Foglio” di venerdì, il più grave vulnus alla
democrazia. Il fascismo non sta solo nei simboli e nella nostalgia ma anche, e direi soprattutto, nell’idea di una società liquefatta guidata da pochi con strumenti di controllo da film dell’orrore. C’è, infine, un dato che è dirimente e lo dico sapendo di provocare reazioni negative. La vittoria della destra è stata accompagnata da una legislazione ad personam, da provvedimenti ingiusti, da veri e propri errori economici e da altre brutture, ma la destra non ha mai messo in discussione l’esistenza di una opposizione sociale e politica. I 5 Stelle vogliono distruggere i partiti e i sindacati. Anche qui: solo il fascismo aveva questi obiettivi. Così la vedo io. Altri potranno ragionare sul fatto
che questa protesta estrema è colpa della vecchia classe
dirigente. Altri potranno dire che forse è meglio
metterli alla prova. Quello che volete. Infine, si può fare un accordo con chi se prendesse il potere non prevede di perderlo? C’è una destra in Italia che ha dentro di sé una componente reazionaria e razzista molto pronunciata, ma c’è un’altra destra i cui caratteri assomigliano ai movimenti autoritari che hanno travolto l’Europa negli anni ‘20 e ’30. Vorrei che, brutta o bella che l’Italia sembri a noi, nel nostro futuro vi sia la democrazia. Articolo di Peppino Caldarola pubblicato su www.strisciarossa.it il 5 gennaio 2018 (7 gennaio 2018) |
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