“Fascisti e reazionari. Lega
e Cinque Stelle mi fanno paura.
Ci sarà la dittatura del
fanatismo emotivo”
Intervista a Bobo Craxi,
figlio di Bettino Craxi: “sul
piano sociale otterranno un
principio di benevolenza fine
alle elezioni europee per
consentire provvedimenti urgenti
in particolare verso il
mezzogiorno, su altre materie
più complesse faranno propaganda
e faccia feroce ma senza
costrutto alcuno. Diciamo che
sarà un esperimento che finirà
per ragioni interne e per la
pressione interna ed
internazionale che non mancherà
Bobo Craxi le fanno
paura Matteo Salvini e Luigi Di
Maio. Dove porteranno il Paese?
«Purtroppo non siamo più
abituati a chiamare le cose con
il loro nome ma il tentativo in
atto risponde ad una precisa
radice culturale e politica: una
svolta a destra interpretata da
questi due partiti con pulsioni
fascistoidi nel caso di Salvini
ed una deriva reazionaria
incarnata da questi cinque
stelle che si rifanno al
Rousseau della “volontá generale
del popolo”».
Quindi li teme? Ne ha
paura?
«Si, fanno paura perché hanno
introdotto nel linguaggio e nei
comportamenti della politica
l’emotività del fanatismo, in
questo vedo il maggior pericolo
più che nella loro inesperienza
governativa».
E quindi se dovessero
riuscire i tentativi di formare
una maggioranza programmatica e
un governo, cosa accadrà?
«Nonostante le pressioni a me
sembrano destinati a mettere lo
scafo comunque in acqua; che poi
la navigazione sará semplice non
credo affatto. Cercherá il Capo
dello Stato comunque di
supervisionare su molti dossiers
di interesse nazionale, il
rapporto coi nostri alleati
strategici militari, il rapporto
con i nostri partners economici
dell’Unione. Quindi sul piano
sociale otterranno un principio
di benevolenza fine alle
elezioni europee per consentire
provvedimenti urgenti in
particolare verso il
mezzogiorno, su altre materie
più complesse faranno propaganda
e faccia feroce ma senza
costrutto alcuno. Diciamo che
sarà un esperimento che finirà
per ragioni interne e per la
pressione interna ed
internazionale che non
mancherà».
Bobo Craxi, ha nostalgia
della Prima Repubblica? Saranno
stati anche nani e ballerine ma
a confronto di quelli di oggi...
«La nostalgia é un sentimento
nobile ma non ci aiuta a fare
luce nella confusione di oggi.
Se c’é stata una involuzione
nella qualità della politica
del Paese questo lo si deve
certamente a cambiamenti
traumatici ma anche per la crisi
del sistema che fu intuita ma
non risolta per tempo».
Se uno leggesse il
passato con distacco, da
storico, come spiegherebbe il
terremoto politico istituzionale
di questo ultimo quarto di
secolo? Mani Pulite prima e Cosa
nostra dopo, a tenaglia, hanno
azzerato un mondo. Fatto certo
di corruzione e collusioni ma
anche un mondo dove esistevano
salde istituzioni democratiche.
«La mia impressione é che il
nostro paese sia arrivato logoro
all’appuntamento con la nuova
fase storica che coincideva con
la fine della logica di Yalta.
Non si é veramente indagato sino
in fondo quale fosse la natura
politica del bisogno dei
finanziamenti ai Partiti
democratici, che erano la
sostanza organica della nostra
societá dopo il ventennio
totalitario. In questa fine
degli equilibri precari e
delicati che la Democrazia
Cristiana aveva faticosamente
tenuto in piedi, non senza
immobilismi e ambiguitá, vedo
anche la sconfitta della
Criminalità Siciliana purtroppo
oggi sostituita da clan e gruppi
che scorrazzano facilitati dalla
globalizzazione. Le istituzioni
sono drammaticamente logorate e
questo apre le porte
all’avventurismo politico ed
alle nuove mafie».
Come spiegherebbe a un
giovane ventenne le ragioni di
essere socialista oggi?
«Il Socialismo dei nonni nasce
nell’Europa dell’Ottocento e
rispondeva all’esigenza di
giustizia e di eguaglianza in
società profondamente divise e
regolate attraverso ordini non
democratici. Oggi si
ripresentano sotto forme diverse
le medesime questioni di ordine
sociale e democratico. Noi
parliamo di un Socialismo che
vive nelle libertá adatto ai
nostri tempi, é forse l’ultima
delle ideologie che puó
sopravvivere ai cambiamenti di
societá che smarriscono
l’essenza di valori che
considero immortali».
Intervista di Guido Ruotolo,
pubblicata su tiscali il 17
maggio 2018 |