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Enrico Buemi

 

 

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Intervista a Bobo Craxi

LeU è fallita. Il voto si indirizzi ai socialisti

 

Rivedo Bobo Craxi dopo un po’ di tempo. Sono stati, questi, mesi di incomprensione politica anche profonda, ma la nostra amicizia non è mai venuta meno. D’altronde la nostra è una comunità umana, che ha attraversato negli ultimi venticinque anni vere e proprie tragedie, tentativi generosi di ripartenza, illusioni e delusioni, tragitti non sempre uniformi. Sono legato a lui come sono legato alla nostra storia e il nostro rapporto prescinde dal fatto che sia figlio di Bettino, il leader di cui è segnata la vicenda politica mia e di tanti socialisti in Italia. In genere nei momenti di stanca o di conflitto politico i nostri discorsi si limitavano alla comune passione per la musica e per il calcio. Oggi però Bobo ha voglia di parlare di politica e ne approfitto.

Bobo i tuoi dissensi di questi mesi non hanno generato effetti politici positivi né per i socialisti, né, in particolare, per te. Dunque?
Non posso darti torto. La prospettiva di costruire una sinistra che si allontanasse dalle politiche praticate da Renzi sul piano istituzionale e sul piano economico doveva coincidere anche con l’assunzione dello spirito ideale di una forza ispirata ai valori del socialismo e del laburismo. Mano a mano ci siamo trovati di fronte ad una riunificazione della diaspora comunista con una spruzzatina di società civile, il che non basta mai. In sostanza a un comitato di rielezione elettorale nel quale non ha trovato spazio di legittimazione una parte della nostra diaspora in dissenso con il PSI.

Non credi che allontanandovi dal partito abbiate comunque indebolito entrambi?
È evidente che le divisioni indeboliscono chi le produce e chi le subisce. Io ho pensato che dopo il 5 dicembre fosse necessario per noi avviare una politica più autonoma e di graduale distacco da Renzi. Questo avrebbe in linea ipotetica aumentato anche l’interesse verso un’area socialista che poteva raccogliere, come già avvenne nel passato, segmenti di elettorato della sinistra sbandati ed in cerca di un approdo socialista. Non ho creduto per questa fase nella tua linea laico-socialista non perché ne sia ostile ma perché i soggetti che la compongono sono, come poi si é dimostrato, auto-referenziali. Ho letto ad un certo punto un nostro caro compagno che esaltava le qualità di una coalizione nella quale spiccavano le leadership di Pisapia e Bonino ispirati dal programma dei “meriti e bisogni” Non é rimasto nulla di tutto ciò

Che giudizio esprimi su Liberi e Uguali, che oggi è guidato da Grasso, ma che di fatto ha una trazione ex Pci-Pds?
Grasso è una brava persona ma, come diceva Craxi padre, non si diventa leader a sessant’anni. Viene da un’esperienza professionale di tutto riguardo, non è un giustizialista cronico. Da ragazzo sulle spalle di suo padre assisteva ai comizi di Pietro Nenni, ma è totalmente digiuno delle dinamiche della politica. Non si fa comandare da nessuno, ha infilato nelle liste qualche suo sodale e spera in una soluzione in prospettiva di carattere istituzionale che lo comprenda, ma non ha capito che lui oggi é un capo-partito e contende questo ruolo alla Boldrini, una specie di Santanché di sinistra, nel senso della semplicismo dei suoi ragionamenti. Il gruppo ex-Pci-Pd si è tutelato ma ha perso i suoi riferimenti sociali e ideali. Infatti persino la CGIL osserva molto da lontano questa esperienza elettorale.

Vi sono Socialisti sparsi un po’ ovunque ho visto che Stefania è nuovamente candidata in Forza Italia…
Che dire? Non voglio polemizzare pubblicamente con mia sorella con la quale ho da poco ripreso un sereno rapporto. Io considero la destra alleata a Berlusconi pericolosa come lo è in tutta Europa. Berlusconi si illude di domarla, ma populismo e xenofobia ormai sono penetrati nel sentimento di tanti elettori compresi quelli di Forza Italia. Ecco io penso che nella nostra famiglia abbiamo entrambi imparato quali sono i rischi di una nuova forma di totalitarismo. Per questo non mi sarei prestato e non avrei donato la mia persona per una battaglia politica in Lombardia dove la Lega la fa da padrona. Detto questo, auguri.

 

Pensate voi di Area Socialista di dare una indicazione di voto? E se sì prendete in considerazione la Lista Insieme?
Ci riuniremo nei prossimi giorni. Sarebbe incoerente rimangiarsi tutto. Siamo rimasti iscritti al Partito, io ho rinnovato da poco, e quindi di fronte a candidature socialiste non volteremo la faccia da un’altra parte. Per quanto mi riguarda io ho sempre sostenuto in questi anni coloro che me lo hanno richiesto anche nei momenti più aspri della polemica con Nencini. Ci sono tanti bravi compagni con i quali abbiamo mantenuto un rapporto fraterno. Ci sono state polemiche che in molte fasi sono state eccessive. Dopo il fallimento di Liberi e uguali per i socialisti in queste elezioni sarà bene valutare seriamente l’ipotesi di votare socialista.

 Mauro Del Bue

(Intervista pubblicata su Avanti! l'1 febbraio 2018)

 

 

 

 

 

 

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