Intervista a Bobo Craxi
LeU è
fallita. Il voto si indirizzi ai
socialisti
Rivedo Bobo Craxi dopo un po’ di
tempo. Sono stati, questi, mesi di
incomprensione politica anche
profonda, ma la nostra amicizia non
è mai venuta meno. D’altronde la
nostra è una comunità umana, che ha
attraversato negli ultimi
venticinque anni vere e proprie
tragedie, tentativi generosi di
ripartenza, illusioni e delusioni,
tragitti non sempre uniformi. Sono
legato a lui come sono legato alla
nostra storia e il nostro rapporto
prescinde dal fatto che sia figlio
di Bettino, il leader di cui è
segnata la vicenda politica mia e di
tanti socialisti in Italia. In
genere nei momenti di stanca o di
conflitto politico i nostri discorsi
si limitavano alla comune passione
per la musica e per il calcio. Oggi
però Bobo ha voglia di parlare di
politica e ne approfitto.
Bobo i tuoi dissensi di
questi mesi non hanno generato
effetti politici positivi né per i
socialisti, né, in particolare, per
te. Dunque?
Non posso darti torto. La
prospettiva di costruire una
sinistra che si allontanasse dalle
politiche praticate da Renzi sul
piano istituzionale e sul piano
economico doveva coincidere anche
con l’assunzione dello spirito
ideale di una forza ispirata ai
valori del socialismo e del
laburismo. Mano a mano ci siamo
trovati di fronte ad una
riunificazione della diaspora
comunista con una spruzzatina di
società civile, il che non basta
mai. In sostanza a un comitato di
rielezione elettorale nel quale non
ha trovato spazio di legittimazione
una parte della nostra diaspora in
dissenso con il PSI.
Non credi che allontanandovi
dal partito abbiate comunque
indebolito entrambi?
È evidente che le divisioni
indeboliscono chi le produce e chi
le subisce. Io ho pensato che dopo
il 5 dicembre fosse necessario per
noi avviare una politica più
autonoma e di graduale distacco da
Renzi. Questo avrebbe in linea
ipotetica aumentato anche
l’interesse verso un’area socialista
che poteva raccogliere, come già
avvenne nel passato, segmenti di
elettorato della sinistra sbandati
ed in cerca di un approdo
socialista. Non ho creduto per
questa fase nella tua linea
laico-socialista non perché ne sia
ostile ma perché i soggetti che
la compongono sono, come poi si é
dimostrato, auto-referenziali. Ho
letto ad un certo punto un nostro
caro compagno che esaltava le
qualità di una coalizione nella
quale spiccavano le leadership di
Pisapia e Bonino ispirati dal
programma dei “meriti e bisogni” Non
é rimasto nulla di tutto ciò
Che giudizio esprimi su
Liberi e Uguali, che oggi è guidato
da Grasso, ma che di fatto ha una
trazione ex Pci-Pds?
Grasso è una brava persona ma, come
diceva Craxi padre, non si diventa
leader a sessant’anni. Viene da
un’esperienza professionale di
tutto riguardo, non è un
giustizialista cronico. Da ragazzo
sulle spalle di suo padre assisteva
ai comizi di Pietro Nenni, ma
è totalmente digiuno delle dinamiche
della politica. Non si fa comandare
da nessuno, ha infilato nelle liste
qualche suo sodale e spera in una
soluzione in prospettiva di
carattere istituzionale che lo
comprenda, ma non ha capito che lui
oggi é un capo-partito e contende
questo ruolo alla Boldrini, una
specie di Santanché di sinistra, nel
senso della semplicismo dei suoi
ragionamenti. Il gruppo ex-Pci-Pd si
è tutelato ma ha perso i suoi
riferimenti sociali e ideali.
Infatti persino la CGIL osserva
molto da lontano questa esperienza
elettorale.
Vi sono Socialisti sparsi un
po’ ovunque ho visto che Stefania
è nuovamente candidata in Forza
Italia…
Che dire? Non voglio
polemizzare pubblicamente con mia
sorella con la quale ho da poco
ripreso un sereno rapporto. Io
considero la destra alleata a
Berlusconi pericolosa come lo è in
tutta Europa. Berlusconi si illude
di domarla, ma populismo e xenofobia
ormai sono penetrati nel sentimento
di tanti elettori compresi quelli di
Forza Italia. Ecco io penso che
nella nostra famiglia abbiamo
entrambi imparato quali sono i
rischi di una nuova forma di
totalitarismo. Per questo non mi
sarei prestato e non avrei donato la
mia persona per una battaglia
politica in Lombardia dove la Lega
la fa da padrona. Detto questo,
auguri.
Pensate voi di Area
Socialista di dare una indicazione
di voto? E se sì prendete in
considerazione la Lista Insieme?
Ci riuniremo nei prossimi giorni.
Sarebbe incoerente rimangiarsi
tutto. Siamo rimasti iscritti al
Partito, io ho rinnovato da poco, e
quindi di fronte a candidature
socialiste non volteremo la faccia
da un’altra parte. Per quanto mi
riguarda io ho sempre sostenuto in
questi anni coloro che me lo hanno
richiesto anche nei momenti più
aspri della polemica con Nencini. Ci
sono tanti bravi compagni con i
quali abbiamo mantenuto un rapporto
fraterno. Ci sono state polemiche
che in molte fasi sono state
eccessive. Dopo il fallimento di
Liberi e uguali per i socialisti in
queste elezioni sarà bene valutare
seriamente l’ipotesi di votare
socialista.
Mauro Del Bue
(Intervista
pubblicata su
Avanti!
l'1 febbraio 2018)
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