Fiducia su Riforma Processo
civile
Intervento in aula del senatore Buemi
Signor Presidente, signor Sottosegretario,
onorevoli colleghi, l'emergenza è l'elemento di fondo di questa
fase storica e politica in Italia: le emergenze economica,
sociale, ambientale e della giustizia civile e penale.
In situazioni di emergenza è difficile andare per il sottile.
Bisogna fare presto, non c'è tempo per i distinguo, ognuno si
deve assumere le sue responsabilità.
Oggi il Governo, ponendo la questione di fiducia sulla riforma
del processo civile, si assume le sue responsabilità e ci mette
la faccia. Quindi, anche di fronte a eventuali perplessità che
noi nutriamo rispetto al testo, ma di fronte al Governo che -
ripeto - ci mette la faccia, il Gruppo Per le Autonomie (SVP,
UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE voterà convintamente la fiducia,
consapevole della complessità della materia e della necessità di
agire nell'azione di riforma con una mano sola. Tali
problematiche non possono essere affrontate a più mani, dove
ognuno mette il suo pezzo, il suo punto di vista, la sua
impostazione e la sua ottica.
Ci fidiamo di questo Governo; apprezziamo l'impegno principale
dell'Esecutivo e del Ministro della giustizia, che è quello di
recuperare la giustizia negata del tempo: mi riferisco al
ritardo assolutamente inaccettabile che il nostro sistema
giudiziario, in particolare in materia di giustizia civile ma
non solo, ha accumulato nel tempo. Noi vogliamo che, almeno dal
punto di vista temporale, si faccia giustizia.
L'apposizione della questione di fiducia non ha consentito di
esaminare tutti i temi che avremmo voluto affrontare. Cogliamo,
però, alcuni elementi positivi, come l'accelerazione del
procedimento, alcune semplificazioni, la crescita della
produttività dei protagonisti (mi riferisco a magistrati e
avvocati), a favore di un recupero dei tempi complessivi
dell'azione giudiziaria. Apprezziamo anche il coraggio con cui
alcune questioni delicate riguardanti i magistrati cominciano ad
essere affrontate.
Certamente, ci lascia perplessi (in questo senso il messaggio è
indirizzato anche al Ministro assente per ragioni d'ufficio)
l'intervento spot sulla geografia giudiziaria in riferimento al
giudice di pace di Ostia e di Barra non perché non riteniamo che
si debba intervenire anche in queste due realtà. Registriamo
però il fatto che in questa materia esistono ancora, onorevole
Sottosegretario, figli e figliastri.
Altre situazioni altrettanto gravi avrebbero dovuto essere
affrontate con gli stessi tempi. Nel corso dell'esame del
disegno di legge di conversione del decreto-legge abbiamo
proposto un emendamento che avrebbe consentito al Governo di
affrontare la problematica nel suo insieme, cosa che non si è
potuta fare in altri tempi. Ma il nostro emendamento è stato
dichiarato improponibile.
Ci aspettiamo anche dalla Presidenza del Senato maggiore
coerenza. Su questa questione sono tornato più volte. Le leggi e
i regolamenti non possono essere utilizzati secondo comodo.
Devono essere utilizzati rispetto alla sostanza scritta.
Faccio pertanto un richiamo formale, signor Presidente del
Senato, affinché l'uso alterno della regola secondo le
convenienze venga superato ed abolito in assoluto, altrimenti
apriamo la finestra (non soltanto la finestra, ma anche le
porte) a comportamenti che in fasi cruciali della democrazia
possono essere fortemente decisivi rispetto ai destini non
soltanto della singola materia, ma delle istituzioni
parlamentari.
Come dicevo, altre situazioni avrebbero avuto bisogno di una
risposta tempestiva. Mi riferisco all'irresponsabile chiusura
dei tribunali di Rossano e di Sala Consilina e agli accorpamenti
assolutamente ingiustificati. Ma non soltanto. La Commissione
giustizia del Senato rispetto a tale questione ha già assunto un
orientamento unitario e preciso.
Ci aspettiamo una risposta tempestiva perché queste
penalizzazioni colpiscono in particolare i cittadini e fanno
diventare la giustizia un elemento fortemente condizionato dalle
capacità economiche dei protagonisti, di vittime e di colpevoli,
di coloro che vantano diritti e di colore che li hanno lesi.
Bisogna dare garanzie assicurando un'uguaglianza di trattamento
quanto più possibile equa fra ricchi e poveri, potenti e debole.
Contiamo sull'impegno del Ministro in un intervento più ampio
che corregga questa grave situazione e, nello stesso tempo,
manifestiamo la volontà di dare un contributo serio, libero da
condizionamenti di parte, da visioni corporative e da visioni
localistiche che affronti le tematiche della giustizia nel
nostro Paese con la massima apertura e responsabilità verso le
aspettative dei cittadini.
Con questo auspicio confermo il voto di fiducia del Gruppo Per
le Autonomie e ci auguriamo che il futuro abbia meno bisogno di
emergenze e più di impegni costanti nel tempo.
|