CSM: il sorteggio è l'unica strada
contro le derive correntizie
Intervento in Aula
del senatore Enrico Buemi sulla Riforma del Senato
Questa
mattina sul Corriere della sera Carlo Nordio - il magistrato che
meglio seppe raccontare le aberrazioni giuridiche delle
inchieste di Tangentopoli nel suo libro "Giustizia", edito nel
1998 da Guerini - ha dato il proprio sostegno ad una proposta
che invano fu suggerita negli anni scorsi: la selezione mediante
sorteggio dei componenti del CSM. Si tratta, come disse l'allora
ministro della Giustizia Alfano, di una proposta che recide ogni
possibile "catena" correntizia.
Non è necessario rievocare qui l'antica polemica del presidente
Cossiga contro la magistratura: mi limiterò a dire che il CSM
non è una terza Camera, non esprime alcuna sovranità popolare,
ma è una sede tecnico-professionale di autogoverno della
magistratura.
Che
sia ordine o sia potere, certamente la magistratura esprime un
livello di professionalità tale da non giustificare alcuno
scetticismo sugli effetti del sorteggio tra i suoi componenti.
Se, a fronte di decine di migliaia di azioni di responsabilità
contro i medici, in vent'anni ve ne sono state solo quattro
contro magistrati (dati de "Il Garantista" di questa mattina),
allora non corriamo certo il rischio che vengano sorteggiati
magistrati men che eccellenti.
Alla luce delle conclusioni del suo seminario di Viterbo, il PSI
ha presentato, sul punto, il disegno di legge
Atto Senato n. 1547 (Modifica dell'articolo 104 della
Costituzione per l'elezione dei componenti del Consiglio
superiore della magistratura mediante sorteggio).
Se vogliamo sottrarre la magistratura dalla deriva correntizia
contro cui ci si è scagliati più volte in quest'aula, questa è
la modalità in assoluto più sicura.
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