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Il mio voto contrario alla richiesta di arresto

Intervento del senatore socialista Enrico Buemi, membro della Giunta delle elezioni e delle immunità, in aula, in discussione generale sulla richiesta di autorizzazione di arresto ai domiciliari da parte della magistratura di Trani del senatore Antonio Azzollini.

 

Enrico Buemi

Noi non decidiamo sull'innocenza o la colpevolezza del collega Azzollini, questo deve farlo il processo nei vari gradi di giudizio; noi discutiamo se le ragioni gravi per una misura eccezionale, sempre eccezionale per tutti i cittadini, siano essi parlamentari o meno, siano giustificate.
Non possiamo accettare che per varie ragioni, come ad esempio l'ambizione di potere, l'opportunità politica o la propaganda elettorale, si possa mettere in discussione il principio di autonomia di quest'aula, principio che i nostri Padri costituenti avevano affrontato con grande determinazione alla luce dell'esperienza storica, come quello della separazione dei poteri, oggi confusi in modo insostenibile e insopportabile.
Credo, ed è una mia posizione personale, che nei confronti del senatore Azzollini siano state fatte forzature da parte della magistratura, ci sia cioè quel fumus persecutionis nei confronti del quale dobbiamo essere totalmente intransigenti.
Se la custodia cautelare si applica in caso di pericolo di fuga, di inquinamento di prove e di reiterazione del reato da parte dell'inquisito, vogliamo credere che il senatore Azzollini sia in procinto di scappare? Che inquini le prove a suo carico nonostante che da molto tempo l'ente Divina Provvidenza sia commissariato? E, inoltre, qual sarebbe il reato che si sospetta possa reiterare? Semplicemente quello che concerne l'attività legislativa, per cui se è responsabile il collega Azzollini lo siamo tutti, sia senatori che deputati.
Credo che sia proprio su questo punto che si ravvisi la forzatura da parte della magistratura e credo, inoltre, che tutti noi abbiamo il dovere di recuperare il coraggio di rivedere l'articolo 68 della nostra Costituzione per ridare dignità a quest'aula e sottrarla finalmente a ogni stormir di fronda.

29 luglio 2015

 

 

 

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