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Otto per mille per tutti

di Enrica Rota

L’Italia sta diventando sempre più un Paese multietnico, multi-culturale e multi-religioso (meno male!!!), perciò perché non includere anche, nell’otto per mille, per esempio. Ortodossi, Islamici, Testimoni di Geova, Buddisti, Induisti, Taoisti, Mormoni, Confuciani, Shintoisti e Sikh?  E non sarebbe opportuno, forse, anche un piccolo contributo per gli Atei?

Vogliamo insomma, una volta per tutte, applicare per bene, in questo Paese finora laico soltanto a parole ma per niente nei fatti, l’ Art. 3 della Costituzione, che recita: “Tutti i cittadini … sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione ecc.”, e dare a ognuno l’opportunità, se lo desidera, di finanziare la propria fede e non quella altrui?

Perché il ‘diabolico’ meccanismo dell’otto per mille finisce per favorire ampiamente la chiesa cattolica, in quanto non tutti i cittadini si prendono la briga di destinarlo a qualcuno, e questa parte di otto per mille, invece di venire automaticamente assegnata allo stato, come sembrerebbe logico, viene invece suddivisa in proporzione fra stato, chiesa cattolica, Avventisti & Co. in base alla percentuale che ciascuno ha ricevuto, e dunque finisce per andare in gran parte alla chiesa cattolica (geniale, l’ex Ministro Tremonti, no?).

Così finiamo un po’ tutti, volenti o nolenti, credenti o no, col devolvere involontariamente alla chiesa parte del nostro reddito, ma pochi lo sanno, perché questo fatto ovviamente non è mai stato molto pubblicizzato.

Speriamo (ma dubitiamo!) che arrivi presto il giorno, in Italia, in cui tutte le fedi possano essere debitamente ed equamente finanziate, e soltanto dai loro propri credenti, e che cessi una volta per tutte l’ingiusto monopolio esercitato dalla religione cattolica – perché essa dopo tutto non è né più né meno ‘vera’, ‘giusta’, ‘valida’ o importante di qualsiasi altra religione del mondo.

 

 

 

 

 

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